Trasfigurazione Parma









Titolo dell’opera

Crocifisso (1989)


Autore

Carlo Mattioli (1911-1994), nato a Modena, si trasferì giovanissimo a Parma per studiare e poi insegnare all’Istituto Statale d’Arte. Già prima del II° conflitto mondiale frequenta un attivo e fecondo circolo di artisti che comprende Mario Luzi, Attilio Bertolucci, Eugenio Montale, Giuseppe Ungaretti, Giorgio Morandi e molti altri. La sua larga e personalissima produzione non si è accompagnata a mode o correnti, ma è corsa libera in tutta la fase che va dal dopoguerra agli anni ’90; dapprima poco conosciuta e poi sempre più apprezzata fino alla grande glorificazione negli ultimi anni di vita e soprattutto dopo la sua scomparsa. Esso è quindi oggi ritenuto uno dei massimi artisti italiani del novecento. Specifica e personalissima è la sua produzione nel campo delle icone testimoniata da innumerevoli Crocifissi e Grandi Crocifissi, evoluti nel tempo e di cui i due presenti nella Parrocchia della Trasfigurazione rappresentano l’esito finale e forse più maturo, ma anche da diverse altre opere pittoriche e scultoree fra cui si segnala Il Pellicano, una magnifica fusione in bronzo collocata nella Cappella feriale della Trasfigurazione.



Descrizione e profilo artistico

I Crocifissi disegnati su tavole rettangolari costituiscono una produzione tipica di Carlo Mattioli a partire dagli anni ’60, ma che ha visto un’evoluzione e un approfondimento sempre più accentuati dalla metà degli anni ’80 (secondo Carlesi in coincidenza con la morte della moglie) fino alle produzioni degli anni ’90. Una serie di tavole di questo tipo è stata raccolta nella mostra di Parma del 2004-2005 evidenziando vari passaggi grafici nelle dimensioni, colori di fondo e soprattutto nel disegno della figura. Il legno povero, scartato, vissuto riceve nuova vita dall’impronta del corpo, che, come nei Grandi Crocifissi, risulta scarna, accennata, inglobata nella materia, ma insieme vibrante in quelle braccia aperte, tese al cielo, e in quell’aureola rosseggiante che non solo richiama lo sguardo e lo concentra verso l’alto, ma evoca una relazione ulteriore, una Presenza amorosa e trinitaria per il Figlio che esala lo spirito. Nel volume del 1993 edito dalla Tipografia Benedettina, Dino Carlesi commenta il crocefisso collocato a Caprona (PI), nella Chiesa di Santa Giulia. Si tratta di un’opera del 1991 piuttosto vicina a quella donata nel Natale del 1989 alla Chiesa della Trasfigurazione di Parma: «Un quadro di desolante dolore, come se tutto si fosse già consumato, anche se già nell’aria si avverte il presagio della salvezza.» E ancora: «Mi pare che questo dipinto di Caprona testimoni ancora una volta come la sacralità di un’opera d’arte non deriva dal contenuto in sé, ma emerga nel momento in cui la nobiltà esecutiva dell’artista viene a coincidere con la verità creduta ed espressa. Il Cristo apre ad un dramma che non ha fine – di generazione in generazione – e l’enigma sta nell’eterno rinvio del dover non capire, in una situazione che si sacralizza nel suo sofferto dispiegarsi come continua ipotesi di accettazione di un dolore capace di salvare tutti.»



Profilo liturgico

I Crocifissi disegnati su tavole rettangolari costituiscono una produzione tipica di Carlo Mattioli Lo stile spoglio ed essenziale si adatta perfettamente alle liturgie che si susseguono nella cappella nel corso della settimana. Una presenza drammatica che accoglie i dolori del quotidiano che attraversano tutti prima o poi, ma insieme dona speranza, trascende il contingente. Una presenza che, in certi momenti - come quelli delle Adorazioni eucaristiche, dei Giovedì santi, delle Vigiliari –, diventa intimità, vicinanza, “Dio-con-noi”. Un Cristo che viene raccontato a 360° anche dal Pellicano, dalle tavole evangeliche della Pavesi, da quelle iconiche della Trasfigurazione che circondano l’assemblea dei fedeli e li portano in un tempo e uno spazio che è insieme familiare e glorioso, intimo e infinito.



Collocazione
Nella Cappella feriale, sospesa al muro dietro l’altare.

Eventi collegati
Parrocchia della Trasfigurazione, Celebriamo il Crocifissorisorto nell’Evangelo secondo Marco, 04.10.2004.
Parrocchia della Trasfigurazione, “La Compassione di Dio nei Crocifissi di C. Mattioli e W. Congdon”, 20 anni di Trasfigurazione, catalogo mostra 11.03-15.04.2001.
Rizzi A., Il corpo come profezia, conferenza in occasione del 25° della Trasfigurazione, Dal tempio al Corpo, 27.11.2005.
Don Pino Setti, Gli Ori della Trasfigurazione. Dal tempio al Corpo, 25° della Trasfigurazione, s.d. (2006).
Parrocchia della Trasfigurazione, 30 anni di Trasfigurazione (1981-2011), presentazione opere e ambienti del 4 marzo 2012.

Fonti e bibliografia
AA.VV., Il Crocifisso in Carlo Mattioli, Tipografia Benedettina Editrice, Parma, 1993 (Prefazione dell’Abate P. Cipriano Carini, contributi di S. Dianich, C. Valenziano, D. Carlesi).
Del Zotto Odorico F., a cura, Gli Ori della Trasfigurazione: L’Albero, Parrocchia della Trasfigurazione, Parma (scritti di F. Bododi, N. Borgo, F. Del Zotto, A. Rizzi, P. Setti, T. Tosolini, C. Valenziano), 1996.
Marcenaro G., Boragina P., Carlo Mattioli, Mazzotta, 2004 (catalogo in occasione della mostra di Parma, 20.11.2004-16.01.2005)
Parrocchia della Trasfigurazione, Pubblicazioni autoprodotte.
Vallora M., Il Crocefisso in C. Mattioli e W. Congdon, in “La Compassione di Dio nei Crocifissi di C. Mattioli e W. Congdon”, catalogo mostra 11.03-15.04.2001, Parrocchia della Trasfigurazione, Parma.
Zaniboni Mattioli A., «Luce da luce». Arte sacra di Carlo Mattioli, Umberto Allemandi e C., Torino, 2000 (catalogo in occasione della mostra di Parma 17.11.2000-15.01.2001)