Margherita Pavesi Mazzoni (1930-2010), artista milanese (ma i nonni materni erano
parmigiani) è vissuta per molto tempo a Montepulciano (Siena). La formazione artistica
avviene a Brera sotto la guida del Direttore dell’Accademia, Aldo Carpi, e successivamente fa
parte della scuola di Aldo Salvadori (insieme a nomi prestigiosi come Dario Fo, Ada Negri,
Vincenzo Radino, Leonardo Cremonini e altri). Nei primi anni ’70, a Firenze, frequenta
l’atèlier dello xilografo Pietro Parigi. Diverse le personali in paesi europei (Svizzera, Austria,
Ginevra) e in Italia (Corsignano, Montepulciano, Rovereto, Milano le più recenti).
Importante anche il suo cammino spirituale segnato dalle figure di Giovanni Vannucci
(servita, priore all’eremo delle Stinche nel Chianti), Carlo Carretto, David Maria Turoldo,
Enzo Bianchi, Ermes Maria Ronchi, Luigi Verdi e molte altre figure rilevanti. Le sue ceneri
sono conservate ora nel cimitero della Casa Madre dei Servi di Maria a Monte Senario.
Descrizione e profilo artistico
Le quattro tavole che compongono il pannello titolato “La Domenica” sono associate alle
quattro domeniche maggiori. Esse sono accumunate dall’azione e parola di Gesù, come
raccontata in alcuni passi dei Vangeli. Al centro del pannello è posta l’icona di Emmaus, che
però qui tratteremo a parte (v. scheda).
La prima (a) rappresenta la pesca sovrabbondante (“miracolosa”) nel lago di Gennèsaret da
parte degli apostoli-pescatori (Lc 5, 1-10). La composizione esalta il gioco degli sguardi e
delle mani in un clima di sorpresa e di attesa, mentre miriadi di pesci si accalcano nella rete.
Dice infatti il vangelo di Luca: «Lo stupore infatti aveva invaso lui (Pietro) e tutti quelli che
erano con lui, per la pesca che avevano fatto». Si intravvede anche un’altra barca che invece
è vuota e corre in aiuto di quella guidata da Pietro. Lo stile delle figure apparentemente
semplice e quasi naif è invece, a ben vedere, sapientemente composto con un sottile
rimando fra la grande aureola d’oro del Cristo e il sole che si intravvede nella luce scura della
quasi-notte.
b) la seconda tavola si riferisce all’incontro fra i discepoli di Emmaus che se ne vanno da
Gerusalemme dopo la Crocifissione di Gesù e un viandante che essi non riconoscono. Anche
qui la scena è notturna ed essenziale. Gli sguardi si incontrano. La falce di luna sembra
essere un commento (un apostofo) rispetto alla parola del Gesù incognito che comincia a
commentare i profeti dell’Antico Testamento che avevano annunciato la sua venuta e questi
avvenimenti. Come sappiamo (Luca, 24, 13-35), l’incontro si conclude con lo spezzare il pane
di Gesù: «Allora si aprirono gli occhi e lo riconobbero.» (v. 31).
La terza tavola (c), titolata “La tempesta sedata”, rappresenta ancora una volta Gesù in
barca con gli apostoli, ma il clima è molto diverso da quello della pesca. Infatti il Maestro sta
riposando, la notte è del tutto oscura (senza luna), le grandi onde strabordano dentro la
barca. Gli apostoli atterriti guardano a Gesù che continua a dormire. Stanno per svegliarlo
per gridare: «Maestro, Maestro, siamo perduti!» (Lc, 8, 24). Anche in questo caso la scena è
ricca di pathos. L’artista non sceglie di rappresentare il finale, ma il corso degli avvenimenti,
il punto di svolta, il tempo del timore di fronte all’incognito che permetterà poi di “aprire gli
occhi”, ossia di cambiare lo sguardo su ciò che accade.
La quarta composizione (tavola d), che prende il nome dal passo di Marco (3, 33) “Chi è mia
madre? Chi sono i miei fratelli?”, rappresenta Gesù con alle spalle Maria, vista non tanto
come madre ma come discepola attenta alla parola del figlio, e i fratelli (parenti) di Gesù che
lo ascoltano. Il Maestro parla alla composita folla radunata fra cui si distingue Maria
Maddalena (figura molto cara all’artista). Mentre gli astanti rimangono perplessi alle
inaspettate e incomprensibili parole di Gesù («Chi fa la volontà del Padre mio è per me
fratello, sorella e madre!»: Mt 12,50), Maddalena ne viene rapita e ne diventa seguace e
sorella. Anche in questo caso, lo scenario è scuro ma non è un buio naturale, piuttosto un
nero che pervade tutta la scena (le tenebre) mentre l’ampia aureola emana da quasi tutta la
figura del Messia, unendosi a quella di Maria. Pare di sentire l’incipit del Vangelo di
Giovanni: «La luce splende nelle tenebre […] Venne fra i suoi, e i suoi non lo hanno accolto. A
quanti però lo hanno accolto ha dato il potere di diventare figli di Dio.» (v. 5; 11-12).
Lo stile iconografico tipico della Pavesi (accostato da molti ai primitivi toscani) diventa in
queste tavole volutamente narrativo, relazionale: è un Gesù-con-noi, fra-noi. È un racconto
dipinto in cui si indovinano le emozioni e i vissuti dei partecipanti ed entro cui non è difficile,
per chiunque sosti, farsi coinvolgere!
Profilo liturgico
Come detto, le quattro raffigurazioni sono associate alle quattro domeniche maggiori,
secondo questo ordine:
a. La Pesca miracolosa (2000): “Non c’è domenica senza profezia” (1° Avvento)
b. I Discepoli di Emmaus (2000): “Non c’è domenica senza eucarestia” (2a
Quaresima; Trasfigurazione d’inverno)
c. La tempesta sedata (2000): “Non c’è domenica senza accoglienza” (1a di maggio)
d. Chi è per me fratello (2002). “Non c’è domenica senza accoglienza” (ultima di
settembre)
La liturgia parrocchiale da sempre è centrata sull’importanza della liturgia domenicale come
momento celebrativo forte e comunitario. Nelle quattro domeniche sopra ricordate è uso
fare una celebrazione eucaristica comune (alle 10,30) per tutte le età (seguita poi da altri
eventi nel corso del giorno) con la consegna di un segno o un ricordo dei vari percorsi di fede
sia giovanili sia adulti intrapresi.
Collocazione
Nella cappella feriale, sulla parete sinistra di chi entra. Il Pannello è composto di quattro
tavole dipinte su compensato sollecitate all’autrice da don Pino fra il 2000 e il 2002. Al
centro del pannello è posta l’icona di Emmaus, evidentemente legata alla Celebrazione
eucaristica, che qui però tratteremo a parte per ragioni stilistiche e storiche (v. scheda). Le
tavole erano originariamente state collocate nella chiesa grande e successivamente su
banchetti adibiti a confessionale. Dopo essere state esposte separatamente nella mostra
della Mazzoni nei locali della parrocchia nel periodo quaresimale-pasquale del 2003 (“La
Compassione di Dio nei legni di Margherita Pavesi”), le tavole sono state ricomposte e
collocate nella cappella feriale.
Eventi collegati
Parrocchia della Trasfigurazione, Mostra La Compassione di Dio nei Legni di Margherita
Pavesi, 16/03-20/04 2003.
Parrocchia della Trasfigurazione, Incontro in ricordo di Giovanni Vannucci, Pellegrino
dell’Assoluto, 20 febbraio 2005 (con interventi di Alberto Camici, Lorenzo Bonomi,
Margherita Pavesi e coordinamento di Luciano Mazzoni) e Liturgia Simbolica “Pellegrini per
Amore” tenuta da Margherita Pavesi.
Armido Rizzi, Il corpo come profezia, incontro su “Dal Tempio al corpo” nel 25° della
Trasfigurazione, 25 novembre 2005, 1a di Avvento.
Don Cesare Pagazzi, Il corpo come eucarestia, tre sere in occasione del 25° anniversario, 6-7-
8 marzo 2006.
Don Pino Setti, Gli Ori della Trasfigurazione. Dal tempio al Corpo, 25° della Trasfigurazione, s.d.
(2006).
Fonti e bibliografia
AA.VV., Aldo Salvadori et son école. Quatre génerations de peintres, Skira, 2003 prodotto in
occasione della mostra presso l’Ufficio delle Nazioni Unite a Ginevra.
Anonimo, Racconti di un pellegrino russo, a cura di A. Mainardi, Qiqajon, 2005.
Bianchi E., Le nuove icone nascono dalla terra. Le opere di Margherita Pavesi attualizzano
senza tradimenti la pittura sacra, “Avvenire”, 30 maggio 1997.
Catalogo, La Compassione di Dio nei Legni di Margherita Pavesi, Parrocchia della
Trasfigurazione 16/03-20/04 2003.
Catalogo, Margherita Pavesi Mazzoni, realizzato per la personale di Montepulciano,
Tipografia La Marina, Calenzano, 2006.
Catalogo, Margherita Pavesi Mazzoni. Pellegrina dell’onda d’oro, Edizioni Osiride, Rovereto
(TN), 2011, realizzato in occasione della mostra postuma presso la Corsia dei Servi di Milano
(7/4-15/5/2011).
Ingrosso M., In cammino fra arte, passione e vita quotidiana. Pensieri sui legni e sull’incontro
con Margherita Pavesi, in Catalogo 2003.
Ingrosso M., Margherita Pavesi, pellegrina per stupore, in “Uni-Versum”, n°5, estate 2011.
Parrocchia della Trasfigurazione, Pubblicazioni autoprodotte.
Vannucci G., Pellegrino dell’Assoluto, CENS, Sotto il Monte (BG), 1985 (Servitium, 2005).