Serena Nono Nasce a Venezia nel 1964 in una famiglia di artisti (il padre Luigi è un famoso musicista e compositore, la madre, Nuria, è figlia del famoso compositore austriaco Arnold Schoenberg). Nel 1982 si trasferisce a Londra per studiare alla School of Fine Art della Kingston University. Nel 1989 ritorna a Venezia dove inizia il lavoro come pittrice, scenografa, scultrice, regista. Ha al suo attivo decine di mostre personali, collettive, diversi film corti. Ha realizzato un ciclo della Passione presentato nel 2002 a Parma e in varie altre mostre.
Nella presentazione delle proprie pitture presenti nella Chiesa della Trasfigurazione (28.02.2010), Serena Nono scrive: «Gesù dice loro, che discutono di gerarchie, che Lui è a tavola con loro come colui che serve. E qui arriviamo alla lavanda dei piedi. Ho voluto rappresentare questo gesto come una formula matematica … Perché il messaggio di questo gesto … è la radice del Vangelo. E questo insegnamento non può essere seguito se non messo in pratica, vissuto. Gesù ce lo fa vedere, sotto l’occhio perplesso dell’apostolo: “Signore, tu lavi i piedi a me?”». La scena è rappresentata molto scura, ma la veste di Cristo è bianca, forse a ricordare che lui è lo stesso della Trasfigurazione: il Signore della Gloria è colui che serve l’uomo, che si sacrifica per Lui in quanto lo chiama amico. Per questo dà la vita per la sua salvezza!
L’opera viene collocata nel contesto del racconto che va dall’ultima cena che include l’episodio della lavanda, alla passione, alla sepoltura, fino all’annuncio della risurrezione: quindi di tutti i passaggi chiave del ciclo pasquale e della settimana santa che è al centro dell’anno liturgico, ma che, al contempo, viene costantemente ripresa nella celebrazione domenicale. Insieme con le altre opere della Nono e Madoi, essa racchiude la figura del Grande Crocifisso, portandolo dentro ad un flusso narrativo che permette di essere continuamente richiamato e attualizzato nella liturgia eucaristica e non solo.
Nella chiesa grande, sulla parete a sinistra del presbiterio, collocata accanto all’Ultima cena della stessa pittrice. Le due opere sono simmetriche a quelle della parete di destra che presentano la Deposizione di Walter Madoi e l’Annuncio della Resurrezione per opera ancora della Nono.