Trasfigurazione Parma











Titolo dell’opera

Trasfigurazione (2005)


Autore

Barsa Florin, iconografo rumeno. L’opera è stata donata dalle Suore del Buon Pastore alla Parrocchia nel 2005. Mancano, al momento, notizie sull’autore e sul periodo di realizzazione.

Descrizione e profilo artistico
Come impostazione generale l’opera riprende i classici stilemi della Scuola di Novgorod del 15° secolo nella disposizione dei personaggi e nell’aureola che contorna il Trasfigurato, ma introduce alcune varianti. La più importante è quella dei tre tempi che vengono rappresentati: l’ascesa alla montagna del Tabor, la Trasfigurazione, la discesa in cui Gesù chiede ai discepoli presenti di non parlare di ciò che hanno visto «prima che il Figlio dell’Uomo non sia risorto dai morti.» (Mt 17,9). La veste e l’aureola evocano lo splendore del sole, reso attraverso l’oro: ancora Matteo (17,2) dice che «il suo volto brillò come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce», mentre altri evangelisti parlano di “trasfigurazione del volto” e “veste sfolgorante” (Luca 9, 29) o “vesti splendide, bianchissime” (Mt, 9,3). Inoltre, in molte raffigurazioni i tre discepoli presenti sono raffigurati totalmente spaventati, mentre qui vi è uno, probabilmente Pietro, che parla al Cristo. Evidentemente l’iconografo si riferisce alle parole che questi dice: «Rabbì, è bello per noi essere qui: facciamo tre capanne, una per te, una per Mosé e una per Elia.» (Mt 9,5). È interessante anche il particolare che i tre personaggi maggiori appaiano su tre monti distinti e vicini, forse per ricordare il Sinai (Mosè) e l’Oreb (Elia), monti su cui i due profeti hanno avvertito la presenza di Dio, a cui si aggiunge ora il Tabor, il monte su cui, a partire dal IV secolo, gli esegeti collocarono la Trasfigurazione di Gesù. Lo splendore di Cristo richiama la gloria della resurrezione, la metamorfosi del suo aspetto, ma essa deve ancora passare per il sacrificio della passione e morte per amore. Il tema della Trasfigurazione è particolarmente caro alla tradizione iconografica orientale sia per motivi teologici (la deificazione dell’umano) sia per ragioni tecniche in quanto esalta questa forma di pittura in cui gli strati sovrapposti si schiariscono e diventano trasparenti mano a mano che vengono stesi. Nella tradizione rinascimentale italiana sono famose le interpretazioni dell’episodio evangelico date dal Beato Angelico, da Giovanni Bellini, Pietro Perugino e Raffaello Sanzio, ovviamente con stili completamente diversi dalla tradizione orientale.

Profilo liturgico
È evidente l’importanza di questa icona in una delle poche parrocchie italiane dedicate alla Trasfigurazione. Essa è normalmente esposta nella cappella feriale, ma spesso è portata nella chiesa grande durante la festa della Trasfigurazione d’inverno (2° di Quaresima) e in quella d’estate (prima di agosto). Il tema della Trasfigurazione è richiamato da molte altre opere presenti, fra cui l’Albero della Trasfigurazione, il Grande Crocefisso, il Pellegrino dell’Assoluto e altre. Ma esso è reso anche da un semplice elemento come il rosone della facciata. Così infatti si esprime don Pino in occasione del 30° anniversario della fondazione (catalogo firmato 4 marzo 2012): «Il rosone è una struttura che accoglie la luce, ma non la trattiene per sé; anzi, la lascia passare, la trasmette. Se, poi, il vetro del rosone ha un colore particolare, la luce che lo attraversa si colora di quel colore. Anche noi possiamo riconoscerci in questa struttura che è il rosone. Solo Dio è luce; noi siamo sua trasparenza, eco di un mistero che viene da lontano e che va oltre noi, ma che si fa presente attraverso noi, colorandosi del nostro colore.»

Collocazione
Nella cappella feriale, al centro della parete ovest (fianco destro rispetto all’entrata).

Eventi collegati
Parrocchia della Trasfigurazione, Incontro con Crispino Valenziano: De Auro (06.08.1995): Parrocchia della Trasfigurazione, Incontro con Massimo Cacciari: L’Icona: una sfida spirituale (23.05.2000).

Fonti e bibliografia
Parrocchia della Trasfigurazione, Pubblicazioni autoprodotte.

Fonti web consultate per le notizie sull’iconografia della Trasfigurazione:
http://www.arteikon.eu/trasfigurazione.html
https://it.cathopedia.org/wiki/Trasfigurazione_di_Ges%C3%B9
http://www.homolaicus.com/storia/medioevo/iconografia/96.htm
https://www.iconografi.it/?p=624
https://www.lapartebuona.it/la-bibbia-nellarte-e-nella-cultura/trasfigurazione-tra-bibbia-e-arte-un-contributo-di-micaela-soranzo/