Trasfigurazione Parma












La poesia della settimana

a cura di Elisabetta Melegari


La poesia è un grido dell’anima che giunge dritto al cielo.
Riscalda i cuori raggelati dal dolore.
Rassicura le menti offuscate dal dubbio.



Questa piccola rubrica ha lo scopo di far risaltare le note armoniose che abitano dentro di noi, eco della Parola vivente che sostiene l’universo.
Ci è stata donata una voce e quella voce è divenuta parola. Una parola che si fa vibrante quanto più silenzio vero la circonda. Nell’intreccio di queste mirabili realtà, suono e silenzio, scaturisce la poesia: canto supremo dell’anima che svela l’indicibile che alberga nel cuore degli uomini.
Ogni settimana vi proporremo un testo poetico con una breve introduzione. Buona lettura.



Questa settimana: 6.11.20 al 12.11.20:


Risonanze

La contemplazione di un cielo stellato in una silenziosa notte d’estate o del vasto oceano su cui si affaccia una solitaria riva ci fa trasalire. Come si può contenere quell’immensità misteriosa e smisurata? La vertigine fa trepidare cuore e mente. Ma non c’è bisogno di "capire": quell’infinito è lì, in ogni frammento della natura, in ogni più piccola cellula del nostro essere. La divinità si con- fonde con l’umano.



CLEMENTE REBORA – L’infinito riposa ( da Frammenti lirici – 1913)


Non è più su di un palmo
oggi il ciel dalla terra:
tumido, opaco, calmo,
l’anima in ombra di poca aria serra.

In un volger lieve
l’infinito riposa:
la quotidiana e breve
vicenda è il suon concorde d’ogni cosa.

Allor, sorto da ignote
nicchie vapora piano
un senso sopra note
forme: e gioisce del suo ritmo umano.





C. REBORA (da POESIA ITALIANA DEL NOVECENTO – Ed. EINAUDI 1969-1971).