Trasfigurazione Parma












La poesia della settimana

a cura di Elisabetta Melegari


La poesia è un grido dell’anima che giunge dritto al cielo.
Riscalda i cuori raggelati dal dolore.
Rassicura le menti offuscate dal dubbio.



Questa piccola rubrica ha lo scopo di far risaltare le note armoniose che abitano dentro di noi, eco della Parola vivente che sostiene l’universo.
Ci è stata donata una voce e quella voce è divenuta parola. Una parola che si fa vibrante quanto più silenzio vero la circonda. Nell’intreccio di queste mirabili realtà, suono e silenzio, scaturisce la poesia: canto supremo dell’anima che svela l’indicibile che alberga nel cuore degli uomini.
Ogni settimana vi proporremo un testo poetico con una breve introduzione. Buona lettura.




Settimana dal 21.05.21 al 27.05.21


Risonanze

Ci sono silenzi particolarmente eloquenti che sollecitano domande che, a loro volta, attendono risposte adeguate. La ricerca di una verità richiede un cammino paziente all’interno di mondi sconosciuti e indecifrabili. Se l'udito è vigile, il cuore ben disposto arriva il giorno in cui ciò che è mancato si ripresenta con altre voci e altre sembianze e si avverte che un unico, indicibile suono attraversa e permea di sé la realtà che viviamo. Ogni essere vivente partecipa di questa armonia, in continua trasformazione. Cercare, ascoltare, capire, fino ad abbandonarsi senza resistenza al fiume eternamente scorrevole della vita.



ADAM ZAGAJEWSKI – A maggio


Camminando nel bosco, in un'alba di maggio,
chiedevo, dove siete, anime
dei morti, dove siete, giovani
scomparsi, dove siete, ormai del tutto
mutati.
Un grande silenzio regnava nel bosco
e udivo le foglie sognare,
udivo i sogni della corteccia da cui nascono
barche, navi e vele.
Poi a poco a poco gli uccelli si fecero
sentire, cardellini, tordi e merli nascosti
nei balconi dei rami: ognuno parlava a suo modo,
con voce diversa, senza chiedere nulla, senza
amarezza o rimpianto.
E capivo che voi siete nel canto,
inafferrabili come la musica, indifferenti come
le note, lontani da noi quanto noi
da noi stessi.





A. Zagajewski (da DALLA VITA DEGLI OGGETTI – Ed. Adelphi – Milano – 2012).