La poesia è un grido dell’anima che giunge dritto al cielo.
Riscalda i cuori raggelati dal dolore.
Rassicura le menti offuscate dal dubbio.
Camera dopo camera la donna
inseguita dalla mattina canta,
quanto dura la lena
strofina i pavimenti,
spande cera si leva, canto tumido
di nuova maritata
che genera e governa,
e interrotto da colpi
di spazzole, di panni
penetra tutto l’alveare, introna
l’aria già di primavera.
Ora che tutt’intorno, a ogni balcone,
la donna compie riti
di fecondità e di morte,
versa acqua nei vasi, immerge fiori,
ravvia le lunghe foglie, schianta
i seccumi, libera i buttoni
per il meglio della pioggia,
per il più caldo del sole,
o miei giovani e forti,
miei vecchi un po’ svaniti,
dico, prego: sia grazia essere qui.
Grazia anche l’implorare a mani giunte,
stare a labbra serrate, ad occhi bassi
come si aspetta la sentenza.
Sia grazia essere qui,
nel giusto della vita,
nell’opera del mondo. Sia così.
Mario Luzi (da Sez. Questione di vita e di morte – TUTTE LE POESIE – ED. Garzanti – 1988).