Trasfigurazione Parma












La poesia della settimana

a cura di Elisabetta Melegari


La poesia è un grido dell’anima che giunge dritto al cielo.
Riscalda i cuori raggelati dal dolore.
Rassicura le menti offuscate dal dubbio.



Questa piccola rubrica ha lo scopo di far risaltare le note armoniose che abitano dentro di noi, eco della Parola vivente che sostiene l’universo.
Ci è stata donata una voce e quella voce è divenuta parola. Una parola che si fa vibrante quanto più silenzio vero la circonda. Nell’intreccio di queste mirabili realtà, suono e silenzio, scaturisce la poesia: canto supremo dell’anima che svela l’indicibile che alberga nel cuore degli uomini.
Ogni settimana vi proporremo un testo poetico con una breve introduzione. Buona lettura.




Settimana dal 2.04.21 al 8.04.21


Risonanze

Non c’è risalita senza umiliazione, non c’è rinascita senza il venir meno di ogni fiato. L’albero più spoglio della storia è la Croce: lì germogliò il virgulto di Iesse, l’Atteso da sempre, irrorato dalle lacrime dei poveri. Silenzio e buio gli fecero da culla, nudità e impotenza lo avvolsero, come al suo primo vagito. La grevità del suo morire si fece levità del rinascere. E il sangue suo, il suo Spirito ridiede linfa ai tralci appassiti della sua vigna.



ALDA MERINI – Cantico dei Vangeli – Gesù


Nessuno mi sentirà morire.
Nessuno sentirà il mio respiro di quiete.
Io andrò bel oltre la pastura dell’umano,
andrò nel regno dei cieli,
e nessuno mi vedrà risorgere,
se non quel limbo quieto
dove ci sono le bocche
che spasimano della fame di Dio.
Lascerò una sopraveste di carne,
i mei piedi senza sandali,
i miei piedi totalmente nudi,
che non affondano nelle onde
perché la mia grande prevaricazione
non è camminare sulle acque
ma è la volontà di Dio.
Dio mi ha prevaricato col suo amore:
io dall’acqua salirò sulle montagne.





Alda Merini (da MISTICA D’AMORE – Ed. Picwick – 2013).